24/07/2014 – LE DONNE E LA CHITARRA AL GIORNO D’OGGI

 

 

Caro/a Guitar-nauta, 
mi capita molto spesso di riflettere sul ruolo delle donne all’interno della musica, e dell’universo chitarristico nello specifico. Il dato di fatto è che le donne hanno finora avuto un ruolo marginale in tali ambiti, e con questo articolo vorrei operare un’analisi serena ed accurata per capire le ragioni. Cercheremo di essere più onesti, schietti e sinceri possibile, cercando di non incappare in pregiudizi e luoghi comuni che spesso su questo argomento la fanno da padrone. Spero che questo articolo possa essere preso come spunto di riflessione da chitarristi e simpatizzanti di entrambi i sessi.

 Il presupposto

Proviamo a mettere in discussione il presupposto di partenza: è vero che le donne hanno finora avuto un ruolo marginale nella musica? Questa affermazione è comunque difficile da contestare: partiamo già dalla musica classica e vedremo come i compositori di rilievo sono quasi solo uomini, con rarissime  eccezioni come ad esempio Clara Schumann, che risultano però soltanto confermare la regola. E anche venendo alla musica contemporanea è innegabile che i veri pilastri della musica del ‘900 siano comunque per larga parte uomini. Un’eccezione è riservata alle grandi interpreti vocali: una musicista come Aretha Franklin compare tra i primissimi posti in tutte le classifiche dei migliori cantanti di sempre, ma lo stesso non vale se la si considera come compositrice. Da qualunque parte lo si guardi, insomma, il presupposto sembra reggere e appare dunque come un dato di fatto.

 Andiamo ora a fare alcune ipotesi sulle ragioni che portano a tale situazione.

 Ipotesi 1: mancanza di possibilità/accesso alla musica?

Se parliamo dei compositori di musica classica è evidente come in epoche passate solo gli uomini avessero davvero accesso alla possibilità di essere musicisti professionisti. Le donne erano destinate per nascita  a ben altre mansioni e progetti di vita. Non c’è quindi da sorpendersi se a tutto l’800 siano pochissime le musiciste davvero degne di nota, visto che la base di partenza è davvero ridotta. Ma lo stesso vale anche in tempi moderni? Questa ipotesi regge perfettamente fino al dicannovesimo secolo ma comincia a scricchiolare nel ventesimo: già dagli anni ’60 negli Stati Uniti e in molti paesi occidentali le donne godono di ampi spazi di libertà ed emancipazione, eppure stentano a trovare un loro spazio nel panorama musicale se non, come al solito, come interpreti, spesso di musiche scritte da altri. E se questa ipotesi scricchiola nel ventesimo secolo ecco che crolla del tutto nel ventunesimo: l’era di internet permette a tutti di proporsi al mondo, senza mediazioni ne filtri, eliminando qualsiasi ostacolo tra l’artista ed il pubblico. La presunta mancanza di possibilità per le donne di imporsi in maniera significativa viene quindi a cadere.

 

Ipotesi 2: mancanza di talento?

E se fosse solo una questione di talento? Se fosse semplicemente che le donne non sono molto portate per la musica e per la chitarra? Da insegnante posso dire di avere avuto molti allievi, sia uomini che donne, e di avere senza dubbio notato delle differenze in termini di attitudini. Spesso le donne faticano su alcune tecniche particolarmente fisiche come il vibrato e il bending, ma trovano molta naturalezza nel suonare “fingerstyle”, e spesso hanno un’orecchio e un senso melodico maggiore degli uomini. Quindi nella mia esperienza personale penso che la questione della mancanza o del minor talento sia una colossale stupidaggine. Per convincervi di questo (qualora ce ne fosse bisogno), pubblico qui di seguito alcuni video di chitarriste dalla tecnica e dalle capacità impressionanti, guardare per credere (i video sono solo esempi, se ne potrebbero elencare a centinaia).

Vicki Genfan, e il suo fingerstyle stellare

 

>

 

Il rock e il blues moderno di Orianthi

 

 

La tecnica e la grazia di Ana Vidovic

Ipotesi 3: scarsa personalità?

Occorre dire che molti musicisti, specie nella musica rock e leggera, si sono imposti per la loro personalità, ancor prima che per le loro capacità strettamente musicali. Pensiamo ad un David Bowie, a Bob Dylan, e nell’ambito strettamente chitarristico pensiamo a Santana o a Slash: non dei mostri di tecnica ma dei personaggi con un carisma e un look tutto particolare. Difficile immaginare questi artisti arrivare alla fama che hanno senza la “cornice” del loro personaggio. E allora possiamo dire che le donne finora hanno forse mancato in questo? Forse possiamo dirlo, senza timore di passare per discriminatori. Ad oggi non si conosce una chitarrista che si sia davvero imposta per capacità tecnica, ma soprattutto per un carisma davvero rilevante (si conoscono invece diverse cantanti con questa caratteristica, torno a ribadire). Un errore che potrebbero star facendo le chitarriste del giorno d’oggi è forse quello di voler rivaleggiare con gli uomoni proprio e solo dal punto di vista tecnico, per dimostrare di non essere da meno, trascurando grossolanamente il lavoro di sviluppo di una propria personalità artistica e di immagine significativa.

 

Ipotesi 4: mancanza di interesse / questione culturale?

Non starò a nascondermi dietro un dito, come avrai capito non sono per nulla convinto che le ipotesi precedenti siano concretamente causa di questa situazione, se non parzialmente la numero 3. Quello che io penso è che le donne che suonano la chitarra, ad oggi, siano ancora troppo poche. Mi basta fare una statistica all’interno delle persone che acquistano i miei corsi o sono registrate a Lezioni-Chitarra.it per vedere che le donne rappresentano al massimo il 5% del totale. Io credo che questa statistica sia piuttosto rappresentativa di quello che succede oggi in Italia e forse nel mondo: siamo in presenza di uno scenario musicale ancora dominato dagli uomini, perchè principalmente frequentato dagli uomini! Una cosa di cui bisogna dare loro atto infatti è l’interesse per la chitarra e per la musica. Questo interesse è oggi, nelle donne, ancora di molto inferiore. Altri sono gli hobby e gli ambiti che attirano l’interesse del pubblico femminile di massa, non starò a citarli perchè li conosciamo tutti perfettamente.

 

Conclusioni

Si parla tanto di pari opportunità, a me semplicemente piace chiamarlo equilibrio. MI piacerebbe vedere generazioni presenti e future in cui i due generi “rivaleggiano” per essere significativi nella chitarra e nella musica. Ma perchè questo succeda occorre che molte più donne ci si avvicinino. E che anche a livello di immaginario non ci si debba sempre immaginare chi imbraccia una chitarra come un uomo. Per fare questo occore che il mondo femminile si muova, uscendo dai soliti clichè, e avendo il coraggio di avventurarsi in territori nuovi. Occorre anche che il gli uomini si pongano nel modo più aperto possibile, senza pregiudizi o preclusioni, permettendo l’accesso delle donne a tutti i livelli. Ma soprattutto credo occorra un grande lavoro da parte dei genitori, che spingano le fanciulle già in tenera età non solo verso i corsi di danza ma anche verso la musica suonata, e verso il nostro meraviglioso strumento.

 

claudio cicolin

Buona chitarra e a presto!

Claudio Cicolin

 

Ti è piaciuta questa lezione? Condividila sui social network per supportarmi e  lascia un commento qui sotto!

freccia