“Mi sento rigido nel suonare la chitarra, come posso risolvere?” 

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Caro/a Guitar-nauta,

oggi parliamo di chitarra e rigidità, un argomento veramente delicato e importante per la nostra salute e benessere, e per la resa di ciò che facciamo. Molte persone suonano percependo un senso di rigidità permanente, altre vanno avanti per anni a suonare con rigidità a vari livelli ma non se ne rendono conto. In ogni caso la rigidità è un nemico da conoscere, riconoscere e combattere.

Vediamo quali sono le cause, le conseguenze, i tratti corporei coinvolti e i rimedi per annullarla.

Cause

Le cause della rigidità possono essere di varia natura: posturali, di impostazione, emotivo/psicologiche. Molto spesso la rigidità è soltanto un’abitudine che assumiamo, più o meno consapevolmente, e che reiteriamo ogni volta che imbracciamo la chitarra. La cosa negativa è che l’esercizio e la ripetizione non fanno altro che “memorizzare” tale rigidità. Infatti la nostra memoria motoria non distingue tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, “registra” tanto i comportamenti positivi quanto quelli negativi (su questo leggi anche l’articolo “gli effetti dell’esercizio”). Per queste ragioni è dunque fondamentale abituarsi a considerare il relax come un elemento fondamentale delle nostre sedute di esercizio. Le cause posturali e di impostazione sono strettamente correlate al difetto tecnico, e si dovrebbero risolvere con la correzione, grazie all’aiuto di un insegnante preparato sull’argomento. Le cause emotive o psicologiche sono altrettanto rilevanti. Spesso sono proprio la tensione, lo stress e il nervosismo a farci diventare dei veri e propri pezzi di marmo. Nuovamente, è necessario prendere coscienza di questo, e imparare a trattare con la difficoltà, l’insuccesso e la fatica, rimanendo comunque e sempre tranquilli e rilassati. Non dimentichiamoci che nonostante tutto si tratta sempre di divertimento!

Spesso la rigidità si manifesta anche soltanto nei momenti di maggior difficoltà tecnica: in quel particolare passaggio che ci richiede impegno ecco che i nostri muscoli si contraggono inavvertitamente. Anche in questo caso la soluzione è la consapevolezza, e il successivo controllo.

Conseguenze

Le conseguenze di una rigidità consolidata intaccano le nostre performance. E’ quasi impossibile infatti ottenere grandi risultati e miglioramenti sulla chitarra in tali condizioni. Questo sia da un punto di vista strettamente prestazionale (velocità, ecc) che dal punto di vista del tocco. In più la rigidità muscolare tende a farci stancare prima e più del dovuto. Quindi fanno benissimo quegli insegnanti che insistono su questi aspetti ponendoli in posizione assolutamente centrale: o si elimina la rigidità o non si va da nessuna parte!

Vediamo ora su quali tratti corporei si manifesta la rigidità.

Mano destra (plettrante)

La rigidità sulla mano plettrante è tipica, sia per i principianti che in fasi successive. Spesso si associa ad una situazione di polso e avambraccio “bloccati”, che diventano un monoblocco. Talvolta le ripercussioni arrivano a coinvolgere anche la spalla, o entrambe le spalle. Lavorare sulla scioltezza della mano destra è fondamentale, dato che stiamo parlando del vero motore della chitarra. La rigidità può riguardare sia movimenti brevi su singole note, sia movimenti più ampi di strumming su accordi. In entrambi i casi va eliminata. Una chiave per riuscirci potrebbe stare nell’impugnatura del plettro. Molte persone stringono il plettro tra le dita più del dovuto. In realtà il plettro va stretto con la forza strettamente necessaria per impugnarlo, non di più. Cerca poi di tenere le dita restanti (medio anulare e mignolo) morbide e rilassate. Che tu suoni con la mano aperta o chiusa “a pugno” poco importa; ciò che conta e che la mano, il polso e il braccio siano comunque e sempre morbidi.

Mano sinistra (tastiera)

Anche la mano sinistra può presentare dei tipici atteggiamenti di contrazione. Alcuni possono essere sicuramente legati ad una posizione scorretta, ma altri dipendono ancora da un uso eccessivo della forza. Il fatto di premere cioè eccessivamente sulle corde non può che aumentare la nostra tensione e ridurre la scioltezza delle nostre esecuzioni. Allenati a premere sui tasti con la forza strettamente necessaria a produrre il suono, non di più! I problemi più rilevanti riguardano tuttavia il pollice. Da insegnante ho ben chiaro come la posizione scorretta del pollice della mano sinistra sia un nemico da combattere ferocemente. Qui non mi riferisco a quanto esso stia alto o basso rispetto al manico, ma alla sua postura: esso deve infatti stare piatto e disteso, e mai flettersi irrigidendosi “ad angolo”. Mai!

Il collo, le spalle

Abbiamo analizzato la rigidità nei tratti coinvolti più direttamente nell’atto di suonare: le mani.

Ma essa si manifesta anche in altri tratti corporei, tipicamente il collo, le spalle, la mascella. Queste zone sono coinvolte di riflesso, indirettamente, ma è altrettanto importante verificare di essere in scarico anche li. La rigidità alimenta la rigidità, ricordalo sempre!

La mandibola

Questo è un altro punto cardine per tenerci sotto controllo. Non appena ci si presenta un passaggio di particolare difficoltà c’è il rischio che la nostra mandibola si irrigidisca, e i denti si serrino con forza. Per tenere sotto controllo tale criticità c’è un esercizio simpatico e incredibilmente efficace, l’esercizio del grissino. Esercitati con un grissino appoggiato tra i denti, e quando arriva un passaggio difficile fai attenzione a non contrarti, perchè altrimenti il grissino si spezza! Se alla fine dell’esercizio sarai stato bravo e rilassato ti potrai anche mangiare il grissino come premio..

La respirazione

Questa è la chiave di tutto. Molto spesso tutto ciò che abbiamo detto finora dipende dal fatto di suonare sostanzialmente “in apnea”, senza respirare regolarmente. La respirazione va vista come una parte integrante del nostro modo di suonare. IL consiglio che ti do è, come per il grissino, di suonare e respirare a bocca aperta. Ad ogni modo controlla sempre questo aspetto, e ti accorgerai che probabilmente passi interi interminabili istanti senza respirare!

Altre rigidità

In ultimo la rigidità può presentarsi anche in altre parti del corpo. Personalmente mi sono accorto solo pochi anni fa (e quindi dopo almeno 15 anni di chitarra) di avvertire una leggera contrazione a livello della gamba destra durante i passaggi più impegnativi. Questo per dire che a prescindere da tutte le cose che abbiamo detto in teoria, l’unico che può percepire queste sensazioni nel tuo corpo e correggerle sei tu!

Spero con questo articolo di averti trasmesso l’importanza di questo fattore e di averti dato qualche spunto per affrontare il nostro meraviglioso strumento in modo più piacevole, e con maggior benessere psico-fisico.

Buona chitarra e buon relax!

 

 

claudio cicolin

Buona chitarra e a presto!

Claudio Cicolin

 

 

 

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