GEAR E STRUMENTAZIONE

LE CHITARRE “A SPALLA MANCANTE”

di Sofia Savoia

Quasi sempre, quando si deve scegliere una chitarra folk, ci si imbatte nella domanda “spalla mancante, sì o no?”.

Alcuni riducono la scelta ad una semplice questione di look, altri – un po’ più accorti – cercano di capire se effettivamente necessitino di questa caratteristica, e se ci siano dei pro e dei contro rispetto ad una chitarra con corpo normale. La spalla mancante è nata per una semplice ragione pratica, in quanto consente di raggiungere i tasti del manico più vicini alla cassa, normalmente non accessibili. Come per tutte le cose, questo vantaggio implica anche dei contro, che riguardano la sonorità dello strumento. La forma della chitarra è infatti determinante per il suono e il volume, e non è un caso che ci sia molta differenza tra chitarre costruite con legni uguali ma con forme diverse. Da qui è facile ricavare che il togliere una parte del corpo, la spalla, ha delle conseguenze più o meno rilevanti. La spalla mancante comporta che ci sia un’asimmetria di forma, e questo non può far altro che influire sul modo in cui il suono si distribuisce. Ogni punto della cassa ha una sua frequenza di risonanza, che a sua volta interagisce con le frequenze degli altri punti e riducendo la superficie vibrante le onde sonore non si distribuiscono più uniformemente.

Risultato? Nella stragrande maggioranza dei casi, le chitarre a spalla mancante hanno un suono più brillante ma poca risposta sui toni bassi, mentre le chitarre a corpo normale producono tendenzialmente un suono più caldo e ricco.

Quindi, come scegliere?

Sicuramente non in base all’estetica. Anche se a molti piacciono di più le chitarre a spalla mancante, non vale certo la pena sacrificare il suono per una mera questione di apparenze. La spalla mancante è invece concretamente utile a chi, per il suo stile, ha bisogno di raggiungere gli ultimi tasti del manico, dal quattordicesimo in poi. Si tratta di un’esigenza non molto comune: il chitarrista medio, ancor più se principiante, non ha quasi mai bisogno di suonare in quella posizione, ma anche tra i professionisti la spalla mancante non sempre è una scelta apprezzata. Chi ad esempio ama il blues o il fingerpicking può addirittura scegliere chitarre con attaccatura al dodicesimo tasto (quanto di più lontano ad una spalla mancante esista!) e anche alcune iconiche hollow body usate dai chitarristi jazz sono a corpo pieno. D’altra parte ad altri, oltre la comodità, piace il suono brillante delle chitarre a spalla mancante, cosa che ha contribuito alla loro grande diffusione negli ultimi anni.

Va infine considerato un aspetto molto importante, ed è il fatto che le chitarre sono costruite in legno, che è vivo, e che non può mai essere uguale. Per quanto due strumenti siano dello stesso modello, il suono avrà sempre qualche differenza, più o meno evidente a seconda dei casi. È bene tener conto di questo fatto perché secondo alcuni la diversità che sussiste nel suono di una chitarra a corpo pieno ed una a spalla mancante non sarebbe determinata dalla forma, ma proprio dalle infinite variabili che caratterizzano ciascun pezzo di legno.

Per effettuare una scelta il più ponderata possibile, è quindi necessario provare gli strumenti di persona ed affidarsi all’unico, vero giudice: il proprio orecchio.

 

 

 

 

 

 

 

claudio cicolin

Buona chitarra e a presto!

Claudio Cicolin

 

 

 

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