GEAR E STRUMENTAZIONE
LA STRUMENTAZIONE DI STEVE VAI
di Seth DeAngelis
Per la rubrica riguardante la strumentazione dei grandi chitarristi, parliamo oggi di Steve Vai.
Chitarrista e compositore statunitense, Steve Vai esordisce come membro del gruppo di un mostro sacro del rock: Frank Zappa, per poi intraprendere la carriera solista, non prima però di aver suonato con altri importanti gruppi e personalità del panorama del rock quali i Whitesnake e David Lee Roth; è un artista a 360 gradi, oltre alla chitarra, infatti, suona anche il pianoforte, il basso e la batteria.
Come al solito partiamo dalle chitarre.
Dal 1986 Vai ha un contratto con la Ibanez, quindi utilizza esclusivamente chitarre di questo marchio; quella a cui è più affezionato e che quindi usa maggiormetnte è la JEM7VWH (“JEM” è il nome della serie di chitarre “signature” fatte da lui per Ibanez) da lui chiamata “EVO”, la famosa chitarra con la maniglia per intenderci. Questa chitarra gli fu consegnata dalla Ibanez per provare dei nuovi pick-up della DiMarzio e da allora Vai non se ne è più separato.
Possiede poi diverse chitarre dalle forme stravaganti, celebre è la Ultra Zone, chitarra bianca con tre manici, visibile sulla copertina del disco intitolato proprio “Ultra Zone”.
Altra chitarra importante nella carriera di Vai è la Universe, chitarra a 7 corde, simile alla JEM, ma senza maniglia; Vai è stato il primo ad utilizzare una chitarra a 7 corde nel rock.
Per quanto riguarda invece gli effetti prenderemo in esame il setup che Vai utilizza nelle sue “clinic”, una sorta di incontri didattici che tiene in diverse location (anche piccole) in giro per il mondo.
Partiamo dal Wah Morley Bad Horsie, effetto che Vai usa molto spesso, che lui stesso ha progettato e che prende il nome proprio dal suo brano “Bad Horsie”, un particolare wah che, tra le altre, ha come caratteristica quella di ritornare alla posizione originale dopo essere stato schiacciato e questo lo rende più facilmente suonabile.
Proseguiamo con l’MXR EVH PHASE 90, phaser progettato da Eddie Van Halen; importantissimo è l’Ibanez Jemini, overdrive e distorsore in un unico effetto stra-usato da Vai.
Abbiamo poi il Whammy della Digitech, il WH-1, il pedale volume Morley Little Alligator e un delay Boss DS-1.
Ricordiamoci che nella sua carriera Vai ha usato una miriade di effetti diversi e qualche volta fa delle modifiche anche nelle clinic, ma questi sono quelli che utilizza più spesso.
Riferendoci sempre alle clinic parliamo poi di amplificatori.
Vai utilizza, di solito, due testate Carvin Legacy VL100 valvolari collegate a 2 casse, sempre Carvin, 4×12.
Vai ha fatto scuola ed è stato di esempio per generazioni di chitarristi o aspiranti tali, vista la sua poliedricità e capacità di spaziare anche tra vari generi musicali, nella sua discografia si trovano collaborazioni quasi improbabili, come quella con Ramazzotti nel brano “Dove c’è musica” ad esempio, e la sua tecnica unita al suo gusto hanno reso leggedari i suoi assoli.
Seth DeAngelis
Buona chitarra e a presto!
Claudio Cicolin
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Descrizione essenziale
senz’altro gradita.