GEAR E STRUMENTAZIONE

LA STRUMENTAZIONE DI BRIAN MAY

di Seth DeAngelis

Caro Guitar-Nauta,

quest’oggi parliamo di un monumento, non solo della chitarra, ma della musica in generale: il chitarrista dei Queen, Brian May.

Partiamo, come sempre, dalle chitarre. Pensando a May ci viene subito in mente la storica “Red Special”, chitarra costruita dallo stesso Brian e da suo padre; in giovane età Brian May non poteva permettersi chitarre migliori e decise così di costruirsene una con l’aiuto del padre, ingegnere appassionato di modellismo. Il corpo fu ricavato da un architrave in mogano di un vecchio caminetto dell’800 e legno di quercia, mentre per i segnatasti furono usati dei bottoni sagomati a mano presi dalla cesta da cucito della madre di Brian May; la leva del tremolo venne costruita, invece, nell’officina della scuola frequentata all’epoca dal chitarrista, utilizzando delle molle di una motocicletta ed il sellino di una vecchia bici. L’unico componente che la famiglia May acquistò per costruire la mitica Red Special furono i pick up, dei “Burns Tri-Sonic”, che May e suo padre modficarono riavvolgendoli ed immergendoli in resina epossidica. Per arrivare poi al suono che ricercava, May, dopo svariate prove, decise di utilizzare, invece del classico plettro, una monetina da 6 pence, colpendo le corde con il lato zigrinato della moneta stessa; a questo proposito si può trovare in commercio un libro molto interessante, intitolato “Brian May’s Red Special” che racconta di questa storica chitarra.

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La Red Special è la chitarra tuttora più utilizzata da May, che nel corso della sua carriera ha comunque utilizzato altri tipi di chitarre, diverse Fender (nel video di “Crazy Little Thing Called Love”, ad esempio, possiamo vederlo imbracciare una Telecaster Standard del ’78, in quello di “Play the Game” ha usato una classica Stratocaster), diverse Gibson, una Burns Double Six, chitarra a 12 corde, e, tra le acustiche, possiamo ricordare la Ovation Peacemaker 1615, anch’essa a 12 corde, e la Gibson Cheat Atkins, chitarra classica usata, ad esempio, in “Innuendo”.

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Parlando invece di amplificatori ed effetti, il chitarrista dei Queen utilizza solo e soltanto il “Vox AC30”, sia in studio che dal vivo, dove arriva ad utilizzare fino a 12, spesso simultaneamente, di questi valvolari britannici, in coppia con un semplice Treble Booster, pedale usato per “ammorbidire” le frequenze basse, un chorus ed un pedale chiamato “Foxx Phaser” della Digitech. Curiosità: inizialmente May utilizzava un ampli chiamato “Deacy”, ricavato dal circuito di un’autoradio, costruito da John Deacon, bassista dei Queen, che suonava abbastanza male ma che May, grazie al suo tocco magico, faceva suonare divinamente.

Come possiamo vedere, Brian May dispone di un setting tutto sommato semplice, ma il suo playing, fatto con il six pence in combinazione con le dita, rende questa semplicità magia.

 

Seth DeAngelis

 

 

 

 

claudio cicolin

Buona chitarra e a presto!

Claudio Cicolin

 

 

 

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