GEAR E STRUMENTAZIONE

IL MANTENIMENTO DELLA CHITARRA

di Sofia Savoia

 

Cari Guitar-Nauti,

La chitarra, in un certo senso, ha una vita propria. È composta principalmente da legno (che è un materiale vivo, soggetto a stress e cambiamenti di clima), e soprattutto è usata e sballottata qua e là.
Può accadere che subisca qualche piccolo danno o più semplicemente il normale effetto dell’uso prolungato. Per questo è importante conoscere gli accorgimenti da prendere per evitare spiacevoli inconvenienti e soprattutto riconoscere la radice del problema quando si notano diversità di suono.

 

xlr8_lubricant0021. Pulizia:

come abbiamo già visto nell’articolo dedicato alle 5 cose da non fare sulla chitarra, la pulizia non è un fattore meramente estetico e di igiene, ma può in qualche modo influire anche sulla resa dello strumento. Pulire adeguatamente il manico consente di mantenere la scorrevolezza delle dita sulla tastiera, mentre per chi non ama cambiare spesso le corde può essere utile un prodotto per pulirle dopo l’uso, eliminando le tracce di sporco e sudore che inevitabilmente lasciamo dopo aver suonato.
Una menzione particolare va fatta per lo sporco che si accumula in prossimità delle stanghette di metallo che indicano i tasti (frets): se lo si trascura troppo, rischia di diventare molto difficile da rimuovere e contribuire al famoso “fret buzzing”.

 

 

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2. Controllo dell’action:

l’action delle corde è la distanza che intercorre tra le stesse e il manico. Non esiste un valore perfetto, in quanto ciascun chitarrista ha le sue preferenze in merito e le esigenze possono cambiare in base al genere che si suona (ad esempio chi usa lo slide potrà preferire un’action più alta, vice versa chi suona come solista potrebbe trovare comodo avere le corde più vicine alla tastiera).
È importante però tenere d’occhio l’action, soprattutto per i principianti che devono ancora prendere dimestichezza con gli aspetti più tecnici della chitarra, in quanto questa può influire sulla comodità nel suonare e sull’accordatura. Un’action troppo alta rende più difficile e faticoso premere le corde, mentre un’action troppo bassa potrebbe provocare lo sfregamento delle corte sui tasti, causando fastidiosi rumori metallici e compromettendo il suono.
Le chitarre elettriche hanno spesso un sistema apposito che consente di regolare il ponte su cui poggiano le corde, in modo da sistemare l’action in modo veloce. Solitamente invece sulle chitarre acustiche è necessario l’intervento di un esperto, in quanto potrebbe essere necessario abbassare il ponte o il capotasto manualmente. 
Di solito l’action si misura al dodicesimo tasto, e dovrebbe avere dei valori, a livelli estremi, che si aggirano intorno l’uno e i tre millimetri (sono comunque valori indicativi del tutto generici e che possono variare anche da chitarra a chitarra).

 

3. Controllo della curvatura del manico:

è un aspetto che può influire strettamente sull’action, che consiste nel controllare che il manico non sia troppo curvo, in un senso o nell’altro. Come è facile immaginare, un manico eccessivamente curvo in avanti (up bow) causerà lo sfregamento delle corde sui tasti all’inizio e alla fine della tastiera, mentre troppa curvatura all’indietro (back bow) può causare lo sfregamento delle corde verso i tasti centrali. Riguardo la curvatura ideale del manico ci sono varie scuole di pensiero, ma nella maggior parte dei casi i liutai convengono nel ritenere che un manico non dovrebbe essere perfettamente dritto, ma avere una leggerissima curvatura in avanti, che consenta alle corde di compiere senza intralci il loro movimento ellissoidale.
Una cosa è certa: il manico non sta fermo. Essendo soggetto alla forza delle corde e a quella esercitata dal musicista, può accadere che si inclini più o meno vistosamente. Per questa ragione i manici delle chitarre sono dotati, all’interno, di un’asta metallica chiamata truss rod. Il truss rod è regolabile al pari di una vite, e consente di aggiustare la curvatura del manico a seconda che lo si avviti o lo si allenti.

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4. Controllo di ponte, capotasto e pioli:

questi tre componenti svolgono il ruolo fondamentale di mantenere le corde al loro posto. Possono essere in diversi materiali (plastica, osso,  vari tipi di legno etc), più o meno soggetti all’usura. Certamente però con il tempo è inevitabile che la tensione delle corde possa causare dei solchi o allargare le fessure. Per questo, quando si cambiano le corde, si può cogliere l’occasione per controllare:
– i pioli: con il tempo potrebbero allargare i buchi  in cui sono infilati o indebolirsi, compromettendo la tenuta che hanno sulle corde. Se occorre sostituirli, è bene verificare accuratamente la misura;
– il ponte (saddle) e il capotasto (nut): le corde potrebbero causare dei solchi nel punto su cui poggiano, provocando problemi di action. Anche in questo caso va controllata la misura, magari rivolgendosi al consiglio di un liutaio.

 

Abituarsi a svolgere questi semplici controlli di routine aiuta non solo ad evitare che un problema si intensifichi, intervenendo più tardi di quando si sarebbe potuto, ma anche a capire il funzionamento della chitarra e ad adattarla al meglio alle proprie esigenze.

 

Sofia Savoia

 

 

 

 

 

 

 

claudio cicolin

Buona chitarra e a presto!

Claudio Cicolin

 

 

 

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