GEAR E STRUMENTAZIONE

LE CHITARRE IN CARBONIO

di Sofia Savoia

 

Cari Guitar-Nauti,

Ci sono tantissimi tipi di chitarre, di ogni forma e dimensione, elettriche e non, con una miriade di dettagli diversi. Ma quasi tutte, al di là delle singole diversità, hanno in comune una cosa: sono fatte di legno. Acustiche o elettriche che siano, il corpo della chitarra per antonomasia è in legno. E non è difficile capirne il motivo, dato che si tratta di un materiale naturale, utilizzato per gli strumenti musicali da secoli, che consente di espandere il suono come nient’altro. A parte le chitarre resofoniche, che sono un mondo a parte, si può tranquillamente concordare che il legno, con le sue inimitabili caratteristiche, sia insostituibile. Eppure, a volte, presenta un difetto insidioso: il legno, in un certo senso, rimane vivo. E quella che forse è la sua caratteristica più bella, ne è anche il punto debole. È soggetto a sbalzi di temperatura e di umidità, a volte si crepa, altre si imbarca. Per il chitarrista medio, che suona in casa o comunque al chiuso, non è un grosso problema.

Ma l’avventuroso escursionista che vuole salire in vetta ad una montagna, magari innevata, e potersi concedere il lusso di suonare l’amato strumento godendosi un panorama mozzafiato? Il pescatore, immerso nel nulla, che immagina di portarsi la chitarra in barca? Il musicista in tour, che vorrebbe tanto uno strumento indistruttibile, da lanciare sul suo camioncino e sballottare qua e là senza pensarci più? O ancora il viaggiatore per lavoro, cha ha disperatamente bisogno di una chitarra che sappia resistere ai fatali tragitti in aereo?

carbonio4Verrebbe da dire che costoro non possono che rassegnarsi al rischio di aprire la custodia e trovare qualche orrida sorpresa, e invece le chitarre (quasi) indistruttibili esistono. Sono fatte, neanche a dirlo, in fibra di carbonio.
Perché in carbonio? Ovviamente perché in questo modo la chitarra diventa estremamente resistente. Non è soggetta agli agenti atmosferici, non rischia di creparsi. Anche facendola cadere, o lasciandola rotolare nella stiva di un aereo, rimane come nuova. I costruttori che si cimentano nel realizzare questi strumenti ne hanno creati di sempre più leggeri e comodi, vere e proprie chitarre da viaggio, alcune addirittura con manico smontabile, da infilare in uno zainetto. Ma se la chitarra è tanto piccola da starci in uno zaino, il volume non sarà troppo basso? No. Se la chitarra è fatta bene, la fibra di carbonio è garanzia di volume alto, ben più alto dell’equivalente in legno. 

carbonio2Tra le nuove aziende produttrici di chitarre in carbonio troviamo, ad esempio, la Klos, che presenta la sua travel guitar con corpo in carbonio e manico rimuovibile in mogano e palissandro. Più avveniristica è la Rainsong Smokey SMH, che non ha neanche un singolo pezzo in legno, perché realizzata interamente in carbonio, vetro e grafite.

Questi strumenti stanno avendo un sempre maggiore successo, proprio perché vanno meravigliosamente incontro alle esigenze di musicisti viaggiatori o avventurieri, o a chi vive in zone dal clima troppo rigido o troppo caldo, difficilmente tollerabile da una normale chitarra in legno.

Qualche appassionato, addirittura, si è sbilanciato nel dire che le chitarre in fibra di carbonio, nei prossimi anni, potrebbero ritagliarsi una fetta di mercato tale da soppiantare quelle in legno a fascia di prezzo media. Una previsione piuttosto audace e, probabilmente, poco attenta. Per quanto questi nuovi strumenti suonino benissimo, da un lato sono ancora molto costosi, e dall’altro (soprattutto!) rimane sacrosanto che il legno sia insostituibile.

carbonio3Basti pensare alla grande richiesta di strumenti vintage, il cui suono, frutto di legno stagionato per decenni, è unico e irripetibile.
Non si può in ogni caso negare che, attualmente, ci troviamo in una fase di sviluppo molto interessante, fatta di sperimentazioni e idee sempre nuove. Dato che la fibra di carbonio non presenta le stesse caratteristiche del legno, le tecniche costruttive possono variare, lasciando spazio a progetti tutti da scoprire. La già citata Rainsong, giusto per dirne una, ha in catalogo modelli ibridi, e chissà quali altre novità ci attendono. La vera sfida, in realtà, risiede tutta nel suono: non ha senso tentare di imitare il legno. È meglio, e più lungimirante, cercare una voce propria del carbonio, che sia semplicemente diversa e con una sua personalità. Solo con il tempo scopriremo se si tratta di un nuovo mondo o dell’ennesimo abbaglio.

 

 

Sofia Savoia

 

 

 

 

 

 

 

claudio cicolin

Buona chitarra e a presto!

Claudio Cicolin

 

 

 

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