GEAR E STRUMENTAZIONE

QUANDO CAMBIARE LE CORDE?

di Sofia Savoia

Una delle domande più gettonate tra i chitarristi, principianti e non, è la frequenza con cui cambiare le corde. Forse la questione è posta così spesso anche perché non viene mai data una risposta univoca: chi dice di cambiarle una volta alla settimana, chi le cambia solo se per caso si rompono, chi liquida la faccenda con un semplice “cambiale quando vuoi” senza dare modo di orientarsi non solo sul quando, ma anche sul perché cambiare le corde. Non si tratta in effetti di un tema su cui si possono dare indicazioni tassative, ma esistono senza dubbio degli elementi di cui chiunque può tener conto per decidere se sostituirle o meno.

C’è differenza tra corde vecchie e nuove?

È assolutamente pacifico che le corde appena montate abbiano una brillantezza e una risposta che nel tempo si perde, e ad un orecchio allenato sarà subito evidente la differenza tra una muta vecchia ed una nuova. Con il tempo e l’usura le corde perdono queste qualità ed è inevitabile che il suono ne sia intaccato. E qui è bene fare una precisazione: tempo e usura. Il fatto di non utilizzare la chitarra, oppure di suonarla raramente, non significa che le corde rimangano intatte. Il semplice trascorrere del tempo inizia un processo di ossidazione che si verifica a prescindere da quanto si suona, perciò non è raro che anche strumenti mai utilizzati presentino corde poco brillanti e meno scorrevoli. D’altro canto questo non implica che si debba per forza cambiare le corde. Ci sono chitarristi che semplicemente preferiscono il suono delle corde vecchie, e quindi in questo caso non si può altro che concludere che si tratta di una questione di gusti.

Quando cambiare le corde?

La frequenza con cui cambiare le corde è relativa, e, a prescindere dai gusti personali, può variare molto dal modo in cui si suona lo strumento. È vero, come osservato sopra, che l’ossidazione delle corde avviene anche suonando poco, ma è anche ovvio che questo processo è più o meno marcato a seconda dell’intensità con cui le corde sono utilizzate. Da ciò ne deriva che i chitarristi professionisti tendono a cambiare le corde molto spesso (addirittura dopo ogni concerto o sessione di prove, fino a una volta ogni una o due settimane) mentre chi suona per hobby avrà certo intervalli di tempo più flessibili, che durano addirittura anni.

Ci sono alcuni segnali che possono essere indicativi per capire quando è il momento di effettuare il cambio:

Le corde iniziano a scurirsi o a perdere il colore. Questo avviene perché entrano in contatto con moltissimi agenti, tra cui l’umidità dell’aria e soprattutto il sudore e la polvere. Non si tratta di una semplice questione estetica, perché le corde così ossidate si indeboliscono e c’è il rischio che si spezzino all’improvviso.

Il suono della chitarra è più piatto e meno brillante. Se si vuole dare un po’ di tono allo strumento, un cambio corde può senza dubbio essere opportuno, specialmente nelle chitarre acustiche.

Alcuni movimenti, ad esempio il bending, risultano più difficili da completare. Le corde vecchie tendono anche a perdere flessibilità e scorrevolezza, perciò quando si nota che l’attacco è più macchinoso del solito, potrebbe proprio essere a causa delle corde usurate.

C’è qualche problema di accordatura. L’accordatura della chitarra dipende da moltissimi fattori, tra cui le meccaniche, il ponte, il capotasto e così via. Tendenzialmente le corde non hanno molta responsabilità in tal senso, e, anzi, è molto più facile che rimanga accordata una corda vecchia piuttosto che una nuova. In qualche caso però una o più corde potrebbero indebolirsi in alcuni punti in prossimità delle stanghette di metallo sul manico, e questo potrebbe influire anche sull’accordatura.

In generale un buon compromesso potrebbe essere quello di cambiare le corde dall’uno ai tre o quattro mesi, in modo anche da rendersi conto delle effettive differenze che ci sono tra una muta di corde e l’altra.

Ci sono controindicazioni?

Secondo alcuni cambiare le corde troppo spesso rischierebbe di danneggiare lo strumento, perché il continuo calo di tensione tra una sostituzione l’altra andrebbe ad influire negativamente sul manico della chitarra. Si tratta di una preoccupazione poco fondata e che non sembra avere molti riscontri dal punto di vista pratico. In primo luogo, quando non si vuole pulire il manico, si può scegliere di cambiare le corde una alla volta, in modo da non creare sbalzi significativi. Inoltre, qualora il manico si dovesse curvare (cosa che comunque dipende da molti fattori e può verificarsi a prescindere dal cambio delle corde), è sempre possibile sistemare la situazione grazie alla regolazione del truss rod.

Non dimentichiamo infine che ogni qualvolta la chitarra ha bisogno di manutenzione, sia essa una semplice pulizia o un intervento più serio, le corde vengono tutte rimosse senza provocare conseguenze.

C’è un modo per far durare le corde più a lungo?

Se proprio si vuole evitare la sostituzione, ci sono alcuni accorgimenti da prendere per sperare di allungare la vita delle corde. Il più semplice è quello di lavare le mani e aspettare che siano perfettamente asciutte prima di suonare, evitando così che si depositi dello sporco ulteriore. Per chi tende a sudare molto, ci sono dei prodotti specifici per pulire le corde e che vanno utilizzati dopo aver suonato, i cosiddetti string conditioners o string cleanersEsistono poi moltissimi tipi di corde a lunga durata, con caratteristiche specifiche per far si che mantengano una buona qualità il più a lungo possibile, ad esempio le Elixir Polyweb o le Martin SP. In conclusione non occorre altro che sperimentare e capire ciò che si adatta di più al proprio stile musicale. Una cosa però va senz’altro evitata, ed è quella di non cambiare le corde perché non si è capaci di farlo.

Saper cambiare le corde è importantissimo ed è uno scoglio che va superato quanto prima. E se non si sa da che parte cominciare…ci pensa Claudio! Clicca qui

claudio cicolin

Buona chitarra e a presto!

Claudio Cicolin

 

 

 

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