STRANGER TEACHING

di Stefano Rossi

Cari Guitar-Nauti,

Torna la rubrica “STRANGER TEACHING“!

È come sempre un grande piacere per me dare spazio a Stefano Rossi, qui sulle colonne di Lezioni-Chitarra.it. Stefano è un esperto chitarrista e insegnante, e attraverso questa rubrica ci parla di didattica, di chitarra, di musica in generale ma anche di rapporti umani nell’ambito della formazione. Ma perché “Stranger Teaching”? Perché, a differenza degli articoli dal tenore giornalistico che abbiamo pubblicato finora, lo sguardo di Stefano è molto più ironico, libero nell’espressione, a tratti dissacrante. E alcuni dei temi trattati sono così seri e eternamente irrisolti che l’unico modo per trattarli è, in definitiva, con l’ironia 😉 Buona lettura! – Claudio.

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3 TRUCCHI PER IL PERFETTO CAMBIO DI ACCORDI

Spesso la voglia di suonare la chitarra nasce guardando chi lo sa fare. Scenario tipico: durante una serata in compagnia di amici, tra una birretta e un panino alla mortazza, spunta una chitarra e quei due-tre che sanno strimpellare intrattengono i presenti con i brani più tradizionali, come La canzone del sole, Acqua azzurra acqua chiara oppure Summer of the Diabolical Holocaust.

 


Ah, le serate tra amici. Con quel clima così fraterno e amichevole.

Ubriachi di motivazione e con qualche residuato di inebrianza dalla sera precedente, il giorno successivo decidiamo di acquistare lo strumento e di impararlo. Vogliamo essere noi gli intrattenitori la prossima volta!
Seguiamo dunque i consigli trovati al volo online: se vuoi partire bene e divertirti, impara gli accordi. Bene!…

…o no?

Dopo un intero pomeriggio non riusciamo quasi nemmeno a tenere la mano ferma su un accordo. Figuriamoci a cambiare tra due o più accordi per suonare una qualsivoglia canzone.
Questo basta spesso per far attaccare la chitarra al chiodo alla maggior parte delle persone. Se vediamo che molti riescono semplicemente in qualcosa che a noi risulta complicatissimo, la determinazione crolla inesorabilmente.

Quindi come risolvere questa situazione? Gli accordi sono davvero così difficili? E cambiare tra di essi è così complicato?

 

1 – LA PARTE DIFFICILE. CIOÈ, L’INIZIO.

 

È il vostro primo giorno di palestra. Vi avvicinate al bilancere e con nonchalance piazzate sessanta kg di peso per parte. Vi sdraiate sulla panca, sollevate il peso e…
Indovinate cosa succede.

 

Cominciare con gli accordi può sembrare semplice ma in realtà non lo è.

Riflettiamoci un attimo: suonare con gli accordi significa coordinare normalmente due, tre o più dita a spostarsi senza ostacolarsi in posizioni diverse sulla tastiera, seguendo un ritmo e per la maggior parte eseguendo movimenti inizialmente completamente innaturali.

Quindi non facciamoci prendere dallo sconforto. Il primo trucco consiste nell’avere la giusta coordinazione con le dita. Per ottenerla, anziché gettarci a capofitto sugli accordi, studiamo anche solamente cinque minuti al giorno qualche esercizio cromatico.

Ma che cosa sono gli esercizi cromatici?

Molto semplicemente una ginnastica per le dita che comprende una serie di combinazioni delle stesse per aumentare la coordinazione.
Piazziamoci sulla prima posizione della chitarra e, usando un dito per ogni tasto, troviamo tutte le combinazioni possibili di note che esistono.

Per esempio:

1-2-3-4

1-2-4-3

1-3-2-4

1-3-4-2

1-4-2-3

1-4-3-2 etc.

Ne esistono ventiquattro in tutto senza contare le eventuali ripetizioni. Utilizzatene anche solamente due al giorno e allenatevi con un metronomo a rispettare tale sequenza. Avrete in pochissimo tempo un miglioramento della coordinazione della vostra mano sinistra che vi permetterà di affrontare gli accordi più semplici senza troppe difficoltà.

O almeno, fino a che non dovrete cambiare tra di loro.
Ma andiamo avanti…

 

2 – I PRIMI CAMBI

A questo punto, passiamo ai primi cambi che dovremmo cercare di eseguire per ottenere quindi una buona coordinazione tra mano destra e sinistra.
Per questo scopo sono molto utili quegli accordi che mantengono un dito o più in comune tra le due posizioni.

Usiamo quindi queste coppie di accordi:

Do | La-

Do | Mi-

La- | Mi-

Sol | Mi-

cambio1cambio2

cambio3

cambio4

 

Le diteggiature riportate sono quelle che io normalmente consiglio ai miei allievi per iniziare. Possono essere chiaramente variate a seconda delle esigenze, ma permettono di sfruttare la soluzione che descrivevo poco sopra.

Tra Do e La- basta spostare l’anulare tenendo ferme le altre due dita. Tra Do e Mi- userò il dito medio come perno, così come tra La- e Mi-. Tra Sol e Mi- userò come perno l’indice.
Queste soluzioni, usate con un accompagnamento a tuo piacimento, ti permetteranno di entrare in confidenza con il giusto momento in cui l’accordo viene cambiato.
E quindi sarai pronto per l’atto finale…

 

3 – IL DOMINIO TOTALE DEGLI ACCORDI

Ora che abbiamo metabolizzato il momento in cui cambiare posizione, è giunto il momento definitivo: per essere in grado di cambiare tra gli accordi occorre studiare tutti i cambi che esistono, coppia dopo coppia, e padroneggiarli al massimo.

Ti sembra difficile?

Effettivamente è un lavoro lungo e laborioso. Per questo, il trucco per non mollare è utilizzare una canzone che ti piace come obiettivo finale.
Per me, è stata Knockin’ on Heaven’s Door. La sequenza di accordi è Sol Re La- Sol Re Do. Ho spezzato tutti i cambi a coppie, studiandoli un po’ alla volta, per poi unirli alla fine formando la canzone. Chiaramente all’inizio è difficile anche solamente cambiare tra due di questi accordi (nessuno di questi cambi presenta alcun dito in comune), ma sono cambi talmente utilizzati nella musica moderna da essere poi presenti in una marea di canzoni. Quindi, imparati in questa sede, ci saranno utili poi in tutte le circostanze nei quali si ripresenteranno.Per velocizzare l’apprendimento, anche se può risultare un po’ noioso, consiglio di concentrare l’attenzione per almeno una decina di minuti solamente sulla mano sinistra, pensando a come si devono spostare le dita per passare da una posizione all’altra nel modo più veloce e preciso possibile. Chiaramente si possono ottenere gli stessi risultati anche cercando da subito il cambio con l’accompagnamento della mano destra, ma normalmente è meno efficiente come sistema in termini di tempo. Se però la noia prende il sopravvento, anziché mollare, è preferibile questa seconda e meno efficace strategia.

Accordo dopo accordo, coppia dopo coppia, chiunque può diventare un mago del cambio degli accordi. Anche i chitarristi più esperti, davanti a un accordo poco usato, si devono allenare per renderlo fluido. Quindi non scoraggiatevi, armatevi di tanta pazienza e vedrete che dopo un po’ il problema degli accordi sarà solo un lontano ricordo.

E potrete sbeffeggiare a vostra volta tutti i chitarristi neofiti che non ci riescono!

 

Ma non è che sto dimenticando qualcosa?…

Come si chiama quella roba… ah sì, IL BARRÈ!

Ahahah, nessuna dimenticanza… a quello dedichiamo tutto il prossimo articolo! 🙂

 

 

 

Stefano Rossi

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