di Vittorio Distefano

 

Cari Guitar-Nauti,

Diamo il bentornato a Vittorio Distefano con Groove The Harmony: scrive per noi una serie di articoli che ci aiuteranno a conciliare le esigenze del ritmo e quelle dell’armonia quando scriviamo o arrangiamo un brano, in particolare quando lo facciamo imbracciando un’acustica. Buona lettura! – Claudio.


 

GROOVE THE HARMONY

ACCORDI ALTERATI

 

 

Ben ritrovati, cari Guitar-Nauti!

Come avete trascorso la stagione estiva? Mare o montagna? Spero siate riusciti a dedicare del tempo alla vostra musica e soprattutto abbiate ricaricato le batterie!

Il nostro viaggio con Groove the Harmony in esclusiva per Lezioni-Chitarra.it continua: ci occuperemo di ritmo, armonia, teoria, acquisiremo nuove conoscenze sugli accordi e sulle tecniche di accompagnamento, arricchendo i nostri arrangiamenti e plasmando la nostra creatività!

In questo appuntamento parliamo di accordi alterati.
Cosa si intende? Un accordo alterato è quello in cui una o più voci (note) vengono alterate cromaticamente, o in senso più ampio potremmo dire che sono accordi che presentano al loro interno delle note non più diatoniche alla tonalità d’impianto bensì al di fuori di essa.

Prendiamo ad esempio la tonalità di Do Maggiore, a noi sempre molto comoda, caratterizzata dai 7 accordi costruiti tramite l’armonizzazione della scala (Cmaj7, Dm7, Em7, Fmaj7, G7, Am7, Bsemid.): ecco che su ciascuno possiamo andare ad applicare il criterio di alterazione, e in questo modo si ottiene una moltitudine di famiglie di accordi dal carattere molto interessante come il Cmaj7(#5), il Dm7(#5), etc.
È bene chiarire fin da subito che non è possibile alterare in maniera casuale qualsiasi nota dell’accordo. Ad esempio, non otterremo l’effetto desiderato abbassando di un semitono la terza maggiore di un accordo di dominante: l’avremo semplicemente trasformato in un accordo minore settima. Dunque, dove possiamo applicare il criterio di alterazione? Su quelle note che non modificano la funzionale modale dell’accordo, ovvero la sua struttura portante, come la quinta o la nona.

Come detto, questo sviluppo potrà portarvi alla scoperta di un grande numero di accordi dal sapore molto particolare, e ogni tipologia meriterà un approfondimento dedicato. Nelle prossime righe dunque ci occuperemo degli accordi di settima di dominante, quella famiglia di accordi che per costruzione appare sul quinto grado dell’armonizzazione maggiore e che ricopre un ruolo estremamente importante nel processo di tensione-risoluzione all’interno di una progressione armonica: basti pensare che è l’accordo chiave per realizzare la famosa cadenza perfetta (V-I).

Il primo esempio è costruito su un turnaround in Do (sì, proprio lui… il giro di Do!) all’interno del quale l’accordo di dominante atto a creare una cadenza V-I è il G7, che risolve appunto sul Cmaj7.
Dunque abbiamo l’opportunità di alterare questo accordo al fine di enfatizzarne ulteriormente l’umore tensivo prima della risoluzione; nell’esempio ci avvaliamo di un G7(#5) con al canto proprio la nota Re# (quinta aumentata dell’accordo di G7) che si porta a Mi (terza maggiore di C) nella battuta successiva, consentendoci una conduzione concatenata delle voci.

 

 

Nel secondo e nel terzo esempio esploriamo alcune possibili soluzioni all’interno della tipica struttura del II-V-I. Anche questa volta la presenza della cadenza V-I ci consente di andare ad alterare il quinto grado e stimolare l’ascoltatore con una sonorità meno consueta e una tensione più intensa.

Il secondo esempio è costruito in tonalità di La Maggiore, dunque l’accordo su cui poniamo l’attenzione è il E7 alterandolo in E7(#9). Anche in questo caso stiamo sfruttando il concetto trattato nel precedente appuntamento sul voice leading: un movimento ordinato delle voci consente una transizione musicale più fluida e in questo modo la progressione armonica risulterà più morbida, mentre il dialogo musicale evolverà gradualmente. Immagina quante soluzioni melodiche potrete offrire ai cantanti con cui suonate!

 

 

Nel terzo esempio cambiamo tonalità spostandoci a Re maggiore, quindi gli accordi utilizzati sono:
Em9 = Mi, Sol, Si, Re, Fa#
A7(b9) = La, Do#, Mi, Sol, Sib
Dmaj7 = Re, Fa#, La, Do#

Il sapore di questo A7(b9) è sicuramente molto forte, la presenza contemporanea delle note La e Sib crea un intervallo estremamente particolare che alle volte sarebbe bene evitare, ma che sinceramente a me piace tantissimo. In chiusura quindi decido di richiamare sull’accordo di D proprio la nota Do# già presente sull’accordo di dominante.

 

 

Passiamo dunque al quarto esercizio: non poteva di certo mancare uno sguardo al blues!
La struttura blues sappiamo essere una progressione sui generis in quanto costruita principalmente da tutti accordi dominanti, dunque triadi maggiori più la settima minore, caratteristica che ne contraddistingue il profumo unico.
Si potrebbe scrivere per anni su questa progressione scoprendo sempre spunti nuovi, ma focalizziamo l’attenzione sui punti di nostro interesse, ovvero la quarta e l’ultima battuta. Proprio in questi due punti si evidenzia un rapporto V-I nel passaggio di accordi, nello specifico G7 che muove verso C7 (quarta battuta) e D7 che muove su G7 (ultima battuta); se vi è chiaro il principio adottato finora vi verrà spontaneo pensare di alterare questi accordi così da introdurre dei nuovi spunti di tensione e colorare l’intramontabile tela del blues… un modo di iniziare a strizzare l’occhio al jazz-blues.

 

 

Questi primi esercizi dovrebbero avervi proiettato verso un pensiero armonico più articolato; prendetevi tutto il tempo di cui avete bisogno per analizzare gli esercizi in ogni dettaglio e praticarli sulla chitarra. Memorizzate le nuove geometrie degli accordi e, acquisita la padronanza dei movimenti, vi invito sempre a traslare gli esempi in tutte le tonalità, così come abbiamo fatto nei quattro esercizi trattati insieme: ne trarrete importanti benefici!

Come sempre, dopo aver completato la prima fase di apprendimento, vi invito ad estendere lo studio coinvolgendo la vostra creatività: ricercate nuove posizioni di accordi alterati lungo tutta la tastiera e create delle vostre progressioni armoniche.

Come di consueto, trovate il video di approfondimento a questo link.

Dal mio sito web potete scaricare gratuitamente le trascrizioni complete in formato .pdf; vi invito inoltre ad iscrivervi ai miei canali YouTube e Instagram, e a contattarmi tramite mail, che trovate all’interno del sito, per ricevere gli esercizi in formato GuitarPro: www.vittoriodistefano.jimdo.com

Non mi resta altro che salutarvi e augurarvi un buono studio!
Ciao e al prossimo appuntamento di Groove the Harmony.

 

“Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare”

 

 

Vittorio Distefano